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Shoelace, Google ci riprova con il nuovo Social
Shoelace, Google ci riprova con il nuovo Social

 

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Shoelace, Google ci riprova

 

Google tenta la (ri)conquista dei Social.

Google tenta la riconquista del mondo Social anche se in effetti non è mai riuscito a conquistarlo.

Dopo il fallimento di Google+, solo per citare il più recente tentativo Social mandato in soffitta in Aprile, Big G ci riprova con Shoelace. L’idea nasce da un piccolo team dell’Area 120, che nonostante il nome ci proietti in un immaginario mondo fantascientifico, è solo un’area di lavoro di Google per i prodotti sperimentali.

Shoelace non è un’applicazione al pari di Facebook o Twitter, non ci sono amicizie da chiedere o persone da seguire, ma è Shoelace a creare delle community in base a degli specifici interessi.

 

Shoelace è un’applicazione che opera a livello locale, utile a chi si sposta in una nuova città o a chi desidera interagire con altre persone con le quali condivide gli stessi interessi.

shoelace nuovo social google 007Shoelace verifica se esistono eventi in zona invitando gli Utenti accomunati dagli stessi interessi a parteciparvi oppure è possibile creare un “evento reale” (Loop) e invitare gli amici della community.

Gli eventi non sono solo concerti o gare sportive, ma sono anche semplici partite di Burraco, barbecue di gruppo, bere una birra insieme, una mostra d'arte e via dicendo, insomma è un nobile tentativo di Google di far incontrare due o più persone nella vita reale, dove possono crearsi nuove amicizie reali anziché freddi avatar o immagini di profilo.

Anche se Shoelace può sembrare uno stalker digitale che spia continuamente movimenti e abitudini, in effetti non lo è, perché è l’Utente a stabilire quali interessi dare in pasto al “nuovo mostro” Social, scegliendo a quali community appartenere.

Sarà un ennesimo buco nell’acqua di Goggle?

Per ora Shoelace funziona solo a New York in via sperimentale, è necessario avere un account Google, si accede solo su invito specifico da parte di Big G ed è supportato da dispositivi Android (v.8.0 o successivi) e iOS (v11.0) o successivi.

Ai posteri l’ardua sentenza!

 Autore: Pasquale Romano  Linkedin

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