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Clubhouse, la nuova moda Social
Clubhouse, la nuova moda Social

 

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Clubhouse la nuova moda Social

 

Clubhouse è il nuovo ambitissimo social network, lanciato da Alpha Exploration Co. nell’aprile 2020, di cui tutti parlano nonostante i recenti dissapori.

Ormai è assodato: i social sono i nuovi salotti letterari. Sì, avete capito bene, i social sono proprio i nuovi salotti, le nuove piazze, i nuovi punti di ritrovo in cui fare chiacchere da bar! Individui di ogni generazione, estrazione sociale e culturale, si ritrovano sui social per scambiare opinioni - più o meno serie-, per partecipare ai recentissimi “aperitivi” multimediali e incontrare i propri affetti. Chiunque, almeno una volta nella vita, è approdato sulla piattaforma più attiva tra i social, Facebook, passando per Instagram, Twitter, la più recente Tik Tok, fino ad arrivare alla più professionale, LinkedIn.

 

 

È evidente che i social toccano ogni sfera della nostra vita e rubano sempre più tempo alla nostra quotidianità. Per questo motivo, gli sviluppatori sono in continua evoluzione per tenersi al passo con i tempi e rispondere alle più disparate esigenze dei consumatori.

Questo è il caso di Clubhouse, unica creatura di Alpha Exlporation Co. lanciata nell’aprile 2020, che ha trovato la sua fortuna soltanto nei primi mesi del 2021, dopo il boom statunitense. Andiamo a scoprire di cosa si tratta!

Cos’è Clubhouse

Clubhouse è una piattaforma social basata unicamente sulla voce, ragione per cui è organizzata in “stanze" (o “room”, con un tetto massimo di 5000 partecipanti) in cui è permesso comunicare con altri partecipanti in diretta, con la possibilità di intervenire anche con messaggi vocali.

 

 

Non appena si chiude una stanza, i messaggi e i contenuti interni scompaiono con essa. Infatti, è assolutamente vietato registrare, fare download e condividere al di fuori delle room i contenuti presenti.  Ad accrescere ulteriormente quest’aura di mistero e riservatezza c’è la caratteristica principale dell’app: non è possibile accedervi se non tramite invito di un contatto che la utilizza, a sua volta invitato da un altro suo contatto iscritto. Attenzione ai limiti di età: la piattaforma è accessibile soltanto a chi ha almeno 18 anni.

Questa sorta di passaparola non fa altro che potenziare l’idea di esclusività che gira attorno all’app, dovuta anche alla sua unica esistenza su iOS. Infatti, la piattaforma al momento è disponibile soltanto su dispositivi Apple e in via di sviluppo per Android, che è definitivamente il sistema operativo più diffuso al mondo. Anche questo contribuisce a circoscrivere l’app a una cerchia definita di persone!

Ma quindi, cosa differenzia Clubhouse dalle altre centinaia di piattaforma social?

 

 

Oltre alla riservatezza e all’accessibilità limitata che la rende esclusiva, ha anche un’organizzazione definita che la rende più o meno ben strutturata.

All’interno di una stanza, infatti, esiste una gerarchia tra i partecipanti: ci sono gli speaker, i moderatori e gli ascoltatori. Molto banalmente, gli speaker sono coloro che intrattengono la discussione, affiancati dai moderatori incaricati a dirigere e coordinare il dibattito. Il turnover tra pubblico e palco è molto interessante: infatti, una volta entrati in una stanza è possibile prendere parola “alzando la mano” e attendere il proprio turno, oppure essere invitati a salire sul palco da uno speaker o da un moderatore che vi ha notato. Come potete notare, l’app è organizzata come un enorme centro congressi con diverse sale, ognuna verticalizzata su un tema ben preciso, fruibile a ogni ora della giornata.

E quindi, qual è il vantaggio rispetto a un podcast? La risposta è molto semplice, il podcast è registrato e lineare, non dà luogo a un dibattito e, spesso, ha un montaggio dal quale si possono eliminare le parti fastidiose e gli errori, differentemente dalle stanze di Clubhouse in cui l’interazione è live e just in time.

 

L’interesse verso l’applicazione è altalenante, partendo da una fase iniziale in cui stentava ad arrivare a 1500 utenti, fino al boom dopo l’arrivo di star internazionali come Oprah Winfrey, Drake, e innovatori di fama mondiale come Elon Musk, che hanno portato il numero di utenti oltre i 5 milioni. Ora sembra essere tornata nel dimenticatoio a causa dei recenti problemi con il Garante europeo della protezione dei dati (GEDP) poiché potrebbe presentare delle vulnerabilità per quanto concerne la sicurezza informatica e la criticità nella protezione e nella condivisione dei dati.

Sarà questo il futuro delle live talk, dei webinar e delle “chiacchiere da salotto”?

Attenderemo gli sviluppi dell’app non appena sarà accessibile al popolo indistinto.

 Autore: Pasquale Romano  Linkedin

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